Test di Valutazione | Accademia di Cardiologia

Il nodo del seno è posto:

Sul tetto dell’atrio destro
Sul tetto dell’atrio sinistro
Sul pavimento dell’atrio destro
Sul pavimento dell’atrio sinistro

Il vettore di attivazione atriale che genera la deflessione elettrocardiografica denominata onda P sul piano frontale presenta la seguente direzione:

Infero-superiore e destro-sinistro
Infero-superiore e sinistro-destro
Supero-inferiore e destro-sinistro
Supero-inferiore e sinistro-destro

In condizioni normali, l’impulso elettrico viene generato da:

Vie di uscita del nodo del seno
Tessuto di transizione del nodo del seno
Cellule P del nodo atrioventricolare
Cellule P del nodo del seno

Il potenziale d’azione delle cellule P è tipicamente caratterizzato da:

Lenta ascesa della fase 0
Fase 2 prolungata
Rapida discesa della fase 3
Ascesa spontanea della fase 4

La via di uscita superiore del nodo de seno risulta attiva in condizioni di:

Ipertono simpatico
Ipertono vagate
Aumento in circolo di acetilcolina
Aumento della variabilità della frequenza cardiaca

In corso di insufficienza cardiaca congestizia:

La variabilità della frequenza cardiaca risulta aumentata
La variabilità della frequenza cardiaca risulta ridotta
Non è possibile fare valutazioni sulla variabilità della frequenza cardiaca
E’ presente un ottimo equilibrio simpato-vagale

L’aritmia sinusale respiratoria è determinata da:

Riduzione della frequenza cardiaca nella fase espiratoria secondaria ad aumento del tono vagale
Aumento della frequenza cardiaca nella fase espiratoria secondaria ad aumento del tono vagale
Riduzione della frequenza cardiaca nella fase inspiratoria secondaria ad aumento del tono vagale
Aumento della frequenza cardiaca nella fase inspiratoria secondaria ad aumento del tono vagale

Il wandering pacemaker o segnapassi migrante viene descritto come:

Variazioni del voltaggio dell’onda P in relazione alla fase respiratoria (riduzione del voltaggio in inspirazione e aumento del voltaggio in espirazione)
Variazioni del voltaggio dell’onda P in relazione alla fase respiratoria (aumento del voltaggio in inspirazione e riduzione del voltaggio in espirazione)
Alternanza elettrica del complesso QRS
Alternanza elettrica del tratto ST

Durante ritmo sinusale l’onda P si presenta:

Negativa nelle derivate inferiori, negativa in DI
Negativa nelle derivate inferiori, positiva in DI
Positiva nelle derivate inferiori, negativa in DI
Positiva nelle derivate inferiori, positiva in DI

Il nodo atrioventricolare:

Presenta conduzione decrementale
Presenta conduzione tutto o nulla
c. È posto sul pavimento dell’atrio sinistro
E’ posto nella porzione membranosa del setto interventricolare

Durante il periodo refrattario effettivo del potenziale d’azione:

Nessuno stimolo elettrico può essere trasmesso attraverso la cellula
Uno stimolo elettrico con elevata intensità può essere trasmesso attraverso la cellula
Uno stimolo elettrico può essere trasmesso attraverso la cellula con conduzione decrementale
Uno stimolo elettrico può essere trasmesso attraverso la cellula con normali tempi e caratteristiche di conduzione

L’analisi delle deflessioni elettrocardiografiche sul sistema esassiale permette la valutazione:

Sul piano frontale
Sul piano orizzontale
Sul piano ortogonale
Sui tre piani

Il sistema precordiale prevede il posizionamento della derivata V1:

Primo spazio intercostale sinistro a livello sterno-condrale
Primo spazio intercostale destro a livello sterno-condrale
Quinto spazio intercostale sinistro a livello sterno-condrale
d. Quinto spazio intercostale destro a livello sterno-condrale

Il sistema delle derivate precordiali nel cane in tutti i morfotipi toracici permette la seguente valutazione:

V1 e V2 atrio e ventricolo destro, da V3 a V6 atrio e ventricolo sinistro
V1 e V2 atrio e ventricolo sinistro, da V3 a V6 atrio e ventricolo destro
V1 atrio e ventricolo destro, da V2 a V6 atrio e ventricolo sinistro
V1 – V6 atrio e ventricolo sinistro

Il vettore 1 di depolarizzazione ventricolare prevede:

Depolarizzazione del setto interventricolare con direzione supero-inferiore destra-sinistra
Depolarizzazione del setto interventricolare con direzione infero-superiore destra-sinistra
Depolarizzazione del setto interventricolare con direzione infero-superiore sinistro-destra
Depolarizzazione del setto interventricolare con direzione supero-inferiore sinistra-destra

L’onda R in derivata DII rappresenta:

Il vettore 3
Il vettore 1
Il vettore 2
Il vettore atriale

In un gatto, una frequenza cardiaca pari a 110 bpm viene considerata:

Ritmo con frequenza normale
Tachicardia
Bradicardia
Ritmo giunzionale

Le tachicardie sopraventricolari sono caratterizzate da:

Intervalli RR irregolari
Complesso QRS > 80 ms
Complesso QRS < 70 ms
Intervallo PQ >130 ms

La fibrillazione atriale è caratterizzata da:

Deflessione atriale negativa nelle derivate inferiori degli arti e intervalli RR irregolari
Deflessione atriale positiva nelle derivate inferiori degli arti e intervalli RR irregolari
Presenza di onde f e intervalli RR irregolari
Presenza di onde F e intervalli RR irregolari

Il meccanismo elettrofisiologico alla base della tachicardia sinusale è rappresentato da:

Esaltato normale automatismo
Esaltato anormale automatismo
Attività d’innesco o triggerate
Microcircuito di rientro

Le tachicardie ventricolari sono caratterizzate da:

Intervalli RR irregolari
Complesso QRS > 80 ms
Complesso QRS < 70 ms
Intervallo PQ >130 ms

Le tachicardie ventricolari polimorfe presentano:

Variazione della durata del complesso QRS
Variazione dell’asse del complesso QRS battito-battito
Variazione della morfologia del complesso QRS battito-battito
Variazione della morfologia della depolarizzazione atriale battito-battito

Una tachicardia ventricolare non sostenuta presenta:

Aspetto monomorfo
Durata superiore a 12 ore
Durata inferiore a 30 secondi
Sempre correlata a perdita transitoria dello stato di coscienza

Nel cane, le sincopi aritmiche sono principalmente correlate a:

Arresto ventricolare superiore a 6 secondi
Tachicardia ventricolare superiore a 30 secondi
Tachicardia sopraventricolare superiore a 30 secondi
Bradicardia sinusale

Le tachicardie ventricolari ereditarie del Pastore Tedesco sono indotte da:

Post-potenziali tardivi durante l’eccitazione o lo sforzo fisico
Post-potenziali precoci durante il sonno o il riposo
Circuito di rientro anatomico
Esaltato normale automatismo

Il circuito di rientro anatomico che dà origine a diverse tachicardie sopraventricolari o ventricolari è costituito da:

Un focolaio che genera un impulso elettrico a elevata frequenza di scarica
Un core centrale con prolungato periodo refrattario
Oscillazioni del potenziale d’azione in fase 2 o in fase 3
Un core centrale e un perimetro costituito da una via alfa a lenta conduzione e una via beta a veloce conduzione

Le tachicardie caratteristiche della cardiomiopatia aritmogena si presentano:

Polimorfe bradicardia-dipendenti
Polimorfe tachicardia-dipendenti
Monomorfe dipendenti da un circuito di rientro anatomico
Monomorfe dipendenti da un esaltato normale automatismo

Il circuito di rientro anatomico risulta caratterizzato da:

Un core centrale e un perimetro costituito da una via alfa a lenta conduzione e una via beta a veloce conduzione
Un focolaio a elevata frequenza di scarica
Oscillazioni del potenziale di azione in fase 2 o in fase 3
Oscillazioni del potenziale di azione in fase 4

La cardiomiopatia aritmogena è una malattia:

Desmosomiale correlata allo sviluppo di tachicardie sopraventricolari e ventricolari
Caratterizzata da sostituzione fibrosa del ventricolo sinistro
Caratterizzata da ipertrofia inadeguata del ventricolo destro
Confinata solo esclusivamente al miocardio ventricolare destro

La variabilità della frequenza cardiaca analizzata mediante monitoraggio Holter consente:

Di valutare il numero di battiti ectopici prematuri ventricolari
Di valutare il numero di battiti ectopici prematuri sopraventricolari
Di valutare mediante l’analisi del tacogramma l’equilibrio simpato-vagale
Di valutare durata e frequenza degli arresti ventricolari

Un battito ectopico atriale originante dall’ostio del seno coronarico prevede:

Deflessione atriale positiva nelle derivate inferiori e in DI
Deflessione atriale negativa nelle derivate inferiori e in DI
Deflessione atriale positiva nelle derivate inferiori e negativa in DI
Deflessione atriale negativa nelle derivate inferiori e positiva in DI

Un battito ectopico atriale originante dalla cresta terminalis prevede:

Deflessione atriale positiva nelle derivate inferiori e in DI
Deflessione atriale negativa nelle derivate inferiori e in DI
Deflessione atriale positiva nelle derivate inferiori e negativa in DI
Deflessione atriale negativa nelle derivate inferiori e positiva in DI

Una tachicardia atriale focale è caratterizzata da:

Esaltato anormale automatismo di un focolaio ectopico
Esaltato normale automatismo di un focolaio ectopico
Attività d’innesco o triggerate
Macro circuito di rientro anatomico

La tachicardia atrioventricolare ortodromica reciprocante è caratterizzata da:

Esaltato anormale automatismo di un focolaio ectopico
Esaltato normale automatismo di un focolaio ectopico
Attività d’innesco o triggerate
Macro circuito di rientro anatomico

La tachicardia atrioventricolare ortodromica reciprocante è caratterizzata da:

Deflessione atriale negativa nelle derivate inferiori inscritta nel segmento ST
Deflessione atriale positiva nelle derivate inferiori inscritta nel segmento ST
Deflessione atriale negativa nelle derivate inferiori dopo l’apice dell’onda T
Deflessione atriale positiva nelle derivate inferiori dopo l’apice dell’onda T

La tachicardia atriale focale cristale è caratterizzata da:

Deflessione atriale negativa nelle derivate inferiori inscritta nel segmento ST
Deflessione atriale positiva nelle derivate inferiori inscritta nel segmento ST
Deflessione atriale negativa nelle derivate inferiori dopo l’apice dell’onda T
Deflessione atriale positiva nelle derivate inferiori solitamente inscritta nell’oda T

La tachicardia giunzionale focale solitamente presenta:

Frequenza superiore a 200 bpm
Frequenza inferiore a 100 bpm
Frequenza compresa fra 100 e 180 bpm
Associazione atrioventricolare

La tachicardia atrioventricolare ortodromica reciprocante risulta dipendente da:

Via accessoria atrioventricolare
Focolaio ectopico atriale
Focolaio ectopico ventricolare
Attività d’innesco o triggerate

Nel cane le vie accessorie atrioventricolari sono solitamente localizzate in posizione:

Laterale sinistra
Posteriore destra
Anteriore destra
Anteriore sinistra

La conduzione anterograda dell’impulso elettrico determina la presenza di:

Esaltata conduzione atrioventricolare attraverso il nodo atrioventricolare
Tachicardia giunzionale focale
Pre-eccitazione ventricolare
Slurring del complesso QRS

La pre-eccitazione ventricolare risulta caratterizzata da:

PQ breve (<60 ms), onda delta, QRS stretto
PQ breve (<60 ms), onda delta, QRS largo
PQ normale (60-130 ms), onda delta, QRS stretto
PQ normale (60-130 ms), onda delta, QRS largo

La tachicardia atrioventricolare ortodromica reciprocante con carattere incessante è correlata a:

Quadro ipocinetico-dilatativo aritmia indotto
Quadro ipocinetico-dilatativo familiare
Cardiomiopatia ipertrofica familiare
Nessuna alterazione ecocardiografica

Il flutter atriale è caratterizzato da:

Focolaio ectopico atriale
Attività d’innesco o triggerate
Macrocircuito di rientro anatomico atrioventricolare
Macrocircuito di rientro anatomico nell’atrio destro

Solitamente il flutter atriale nel cane è caratterizzato da:

Onde F positive nelle derivate inferiori degli arti e rapporto di conduzione atrioventricolare 1:1
Onde F positive nelle derivate inferiori degli arti e rapporto di conduzione atrioventricolare variabile
Onde F negative nelle derivate inferiori degli arti e rapporto di conduzione atrioventricolare 1:1
Onde fibrillatorie e rapporto di conduzione atrioventricolare variabile

La lidocaina rappresenta un farmaco:

Di classe III potassio-bloccante
Di classe IV calcio-bloccante
Di classe I sodio-bloccate
Di classe III o beta-bloccante

I farmaci di Classe III (sotalolo, amiodarone) vengono utilizzati nel trattamento dei disturbi del ritmo ventricolare perché:

Agiscono sulla fase 0 del potenziale d’azione
Agiscono sulla fase 2 del potenziale d’azione
Agiscono sulla fase 3 del potenziale d’azione
Agiscono sulla fase 4 del potenziale d’azione

La disfunzione sinusale nel cane è nella maggior parte dei casi caratterizzata da:

Arresti sinusali
Tachicardia giunzionale focale
Ritmo idioventricolare accelerato
Tachicardie sopraventricolari da rientro

Nei soggetti affetti da disfunzione sinusale, gli episodi sincopali sono prevalentemente causati da:

Ritmo idioventricolare
Bradicardia sinusale
Ritmo di scappamento giunzionale
Arresti sinusali prolungati

La cardiomiopatia dilatativa familiare del Doberman risulta correlata a:

Disturbi del ritmo ventricolare caratterizzati da complessi QRS larghi con morfologia a blocco di branca destro
Disturbi del ritmo ventricolare caratterizzati da complessi QRS larghi con morfologia a blocco di branca sinistro
Disturbi del ritmo ventricolare caratterizzati da complessi QRS larghi con morfologia polimorfa
Disturbi del ritmo ventricolare caratterizzati da complessi QRS larghi con morfologia bidirezionale

La cardiomiopatia aritmogena familiare del Boxer e del Bulldog Inglese risulta correlata a:

Disturbi del ritmo ventricolare caratterizzati da complessi QRS larghi con morfologia a blocco di branca destro
Disturbi del ritmo ventricolare caratterizzati da complessi QRS larghi con morfologia a blocco di branca sinistro
Disturbi del ritmo ventricolare caratterizzati da complessi QRS larghi con morfologia polimorfa
Disturbi del ritmo ventricolare caratterizzati da complessi QRS larghi con morfologia bidirezionale

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